Napoli 14

Tales of Rubbish Catchers – Route Estiva Napoli 14

Per una settimana il Clan K2 è diventato parte integrante della fraternità di Taizé: un luogo sospeso tra la realtà e il sogno di un mondo migliore. Nella fraternità non sono importanti la tua provenienza, la tua confessione religiosa o le tue capacità canore: si è tutti fratelli, dall’istante in cui si mette piede nel villaggio e senza una data di scadenza.

Quando frère Bernat, il responsabile dei pellegrini italiani, ci ha fatto visita nella scorsa primavera, ha subito preso al balzo le fondamenta del Clan: Fede, Comunità e Servizio, spiegandoci che a Taizé la vita è costruita sugli stessi pilastri, che non possono essere separati distintamente l’uno dall’altro.

Fede, perché la giornata è scandita dalle campane che richiamano tutti al momento di preghiera comunitaria. Meditativa, cantata, luminosa: va ben oltre il tempo in Chiesa, purificando corpo e spirito e seminando riflessioni e sentimenti che ti accompagnano per tutta la giornata.

Comunità, perché le quasi duemila persone giunte da tutte le parti del mondo per vivere insieme la settimana di Taizé, condividono il gioco, i canti, la propria storia, dimenticando cosa siano le frontiere e contribuendo alla crescita di ciascuno come un organismo unico.

Servizio, perché la Comunità si regge su ciò che ciascuno compie per il benessere di tutti, in modo dedicato e gratuito. Quando siamo arrivati, la domenica sera, ci è stato da subito detto che noi saremmo diventati la squadra di netturbini del villaggio, per tutta la settimana. Non solo noi: insieme con un’altra decina di volontari ci riunivamo tutti i pomeriggi nella dimora detta “Cadole” per dividerci i ruoli: il team “rubbish collection” e il team “recycling”. Non sempre è stato semplice gestire la mole di rifiuti che ogni giorno un villaggio di circa duemila persone può produrre, ma ogni volta abbiamo trovato il modo di sorridere e cantare – o anche saltellare sulla spazzatura. “È un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo”.

Il nostro contributo non sarà stato molto evidente per tutti i pellegrini che hanno condiviso con noi l’ultima settimana di luglio a Taizé, ma siamo tornati a casa con la consapevolezza di essere stati un ingranaggio ben oliato nella grande macchina della comunità: ciascuno può svolgere il suo compito, con gratuità e spirito di servizio, per rendere il sogno di un mondo migliore più vicino alla realtà.